CONVOCATI D’URGENZA GLI STATI GENERALI DELL’AVVOCATURA

Le notizie sull’emanazione da parte del Ministero della Giustizia di provvedimenti importanti per l’Avvocatura, quali il Regolamento attuativo dell’art. 46 disp. att. cpc (del quale abbiamo dato notizia ieri) e l’imminente modifica degli esami di accesso alla professione, hanno destato particolare preoccupazione le conseguenze che possono avere nei confronti degli avvocati italiani.

L’organismo Congressuale Forense e il CNF hanno convocato gli Stati Generali dell’Avvocatura per il 14 giugno 2023.

Prot.n.65_2023-Convocazione-Stati-Generali-5.6.2023

SINTETICITA’ E CHIAREZZA DEGLI ATTI GIUDIZIARI: LO SCHEMA DEL DECRETO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Il Ministro della Giustizia ha inviato al CNF lo schema di Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari”, corredato dalla relazione illustrativa.

Si attende quindi il parere del CNF e del CSM e quindi del Consiglio di Stato per la pubblicazione del Regolamento che dovrà avvenire, in aderenza agli impegni del PNRR, entro il 30 giugno.

Si ritiene utile pubblicare lo schema prima della pubblicazione, per acquisire contezza dei limiti imposti dal criterio di sinteticità e chiarezza introdotto dalla Riforma Cartabia (articolo 46 disp.att. cpc).

Schema DM ex art 46 disp att cpc

 

 

 

 

NASCE LA CAMERA DI CONCILIAZIONE DI CASSA FORENSE

Diventa operativa la Camera di Conciliazione, istituita da Cassa Forense per favorire la risoluzione amichevole delle controversie sulle sole sanzioni per il mancato adempimento degli obblighi dichiarativi e/o contributivi.

L’istituto permetterà agli iscritti di chiedere l’annullamento o la riduzione delle sole sanzioni di importo complessivo superiore ad € 300,00 ricorrendone giusti e comprovati motivi.

La domanda di conciliazione deve essere presentata avverso l’accertamento definitivo della sanzione ex artt. 74 e 76 Regolamento Unico della Previdenza e prima che lo stesso sia trasmesso per l’iscrizione al ruolo o che la Cassa abbia avviato una procedura di recupero giudiziale o che l’istante abbia adito la Giunta Esecutiva o l’Autorità Giudiziaria.

La domanda può essere proposta a condizione che sia intervenuta la preventiva regolarizzazione dell’inadempienza anche mediante rateazione.

Il procedimento di conciliazione si svolge nel rispetto del principio del contraddittorio tra la Cassa e il soggetto richiedente.

I ricorrenti dovranno motivare e documentare le ragioni per cui non hanno potuto ottemperare agli obblighi contributivi.

La Camera di conciliazione è costituita da più Collegi. Ogni Collegio è composto da tre membri, designati dal C.d.A. di Cassa Forense tra avvocati di comprovata esperienza in materia che non siano componenti in carica di organismi forensi. Nessun compenso è previsto a favore dei membri del Collegio.

Il Collegio, qualora ritenga sussistenti e fondati motivi di equità, formula proposta conciliativa.

In caso di raggiungimento dell’accordo viene redatto verbale di conciliazione che ha effetto transattivo di tutti i precedenti e preclude il ricorso amministrativo e giudiziario

In caso di rigetto, non raggiungimento dell’accordo o mancato rispetto dei termini dell’accordo, l’istanza di conciliazione non potrà essere riproposta.

https://www.cassaforense.it/notizie-in-evidenza/nasce-la-camera-di-conciliazione-di-cassa-forense/